Assicurazioni sanitarie: come sceglierle e come gestirle
Oltre il Pubblico: i piani assicurativi per tutelare la salute del paziente
Il settore delle assicurazioni sanitarie private in Italia da qualche anno sta diventando sempre più popolare e affianca o sostituisce ormai la sanità pubblica in tutte le prestazioni.
Minore attesa, esami più accurati, rimborsi celeri delle spese effettuate e la detraibilità convincono sempre più cittadini a stipulare delle assicurazioni sanitarie.
Come scegliere quella giusta?
Le polizze sanitarie coprono:
- spese di ricovero, degenza, cure, fisioterapia e riabilitazione;
- acquisti di medicinali durante il ricovero;
- accertamenti diagnostici legati a una malattia o a un infortunio, successivo alla stipula del contratto.
Bisogna prestare molta attenzione alla compilazione del questionario clinico in sede di stipula dichiarando tutta la verità riguardo gli ultimi accertamenti, le malattie diagnosticate e curate, eventuali infortuni e ricoveri. Le malattie presenti prima del contratto non sono tutelate e le dichiarazioni inesatte o le reticenze, anche incolpevoli, possono comportare la perdita totale o parziale del diritto all’indennizzo.
Naturalmente per valutare la convenienza di un’assicurazione privata è bene confrontare i premi annui da corrispondere, calcolati secondo i seguenti criteri:
- età;
- sesso;
- condizioni di salute del contraente;
- tipo di prestazioni offerte. Nel caso di una assicurazione sanitaria integrativa, ci si riferisce a interventi chirurgici, ricovero post operatorio, retta di degenza, medicinali, occhiali e strumenti elettromedicali, medicinali, visite specialistiche, fisioterapia rigeneratrice, maternità, prevenzione oncologica, cardiaca, etc.;
- franchigie applicate;
- scoperti;
- massimali.
Stabilito il premio più conveniente, al netto delle prestazioni offerte, delle franchigie e dei massimali bisogna orientarsi tra due tipi di offerta: la polizza a rimborso e la polizza indennitaria. Come è facilmente intuibile nel primo caso il contraente anticiperà le spese che verranno rendicontate e rimborsate in un secondo momento, mentre con la polizza indennitaria verrà corrisposta una somma di copertura delle spese di degenza e interruzione dell’attività lavorativa per il periodo di ricovero.
C’è una terza tipologia di copertura prevista per invalidità permanente e prevede un indennizzo economico proporzionale al grado di invalidità. Per riscuoterlo è necessario però che l’invalidità superi il 26%.
Interventi ammissibili e non ammissibili
Prima di intraprendere dei percorsi di cura è sempre opportuno accertarsi che questi siano compresi negli interventi ammissibili. Il contraente potrebbe vedersi rifiutato il rimborso delle spese sostenute o revocato l’indennizzo nei seguenti casi: interventi estetici, cure dietologhe, correzioni di difetti fisici, aborti volontari non terapeutici, malattie particolari quali Aids, schizofrenia e altre patologie psichiche, nonché infortuni derivanti dall’abuso di alcol, stupefacenti, allucinogeni e psicofarmaci.
Oltre le polizze salute individuali sono sempre più diffusi i piani aziendali di welfare che includono il rimborso delle spese sanitarie sostenute dal dipendente per sé e per il proprio nucleo familiare, oltre ai fondi sanitari integrativi che vengono previsti da alcuni contratti collettivi nazionali.