14/09/2023

Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0: gli aggiornamenti del 2023

Da qualche tempo il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è entrato nell’Agenda del Governo, assumendo velocemente un’importanza strategica per il futuro della Sanità nazionale.

Due interventi legislativi sono occorsi in rapida successione lo scorso anno, portando il Fascicolo Sanitario Elettronico al centro della – nuova – strategia di innovazione del Paese, il quale punta sempre più verso il concetto di “Sanità 4.0”.

Gli obiettivi dichiarati all’epoca (confermati dallo stanziamento delle risorse alle Regioni) erano molteplici e ambiziosi. Anzitutto si voleva superare la tradizionale, frammentaria implementazione regionale dello strumento attraverso una inedita omogeneità tecnica e infrastrutturale, ovviamente da attuare a livello nazionale.

In seguito, il FSE si sarebbe dovuto evolvere (e, di conseguenza, potenziare) in uno strumento per la prevenzione, la diagnosi e la cura al servizio del paziente, in grado di garantire l’agevole condivisione di dati clinici rilevanti tra professionisti e strutture sanitarie, così da mettere in campo (e assicurare, finalmente) la continuità assistenziale.

Come di consueto, però, i tempi di attuazione si sono dilatati a dismisura arrivando all’estate di quest’anno. Ora, dunque, siamo finalmente pronti ad avere un Fascicolo Sanitario Elettronico davvero al passo con le esigenze del Paese?

Un’innovazione epocale

L’intervento del legislatore dedicato al cosiddetto FSE 2.0 si colloca – e trova la sua giustificazione – entro i confini della Missione 6 del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza di cui abbiamo parlato in un precedente approfondimento). Nello specifico, nella linea di attività M6 C2 1.3 denominata “Rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione” che si sviluppa attraverso due diverse ramificazioni. La prima relativa al potenziamento dell’infrastruttura digitale dei sistemi sanitari, a cui sono destinati a livello nazionale circa 300 milioni di euro.

La seconda riguarda invece l’aumento delle competenze digitali dei professionisti del sistema sanitario (in particolare formazione e comunicazione), a cui sono destinati a livello nazionale poco più di 311 milioni di euro.

Tali risorse, come abbiamo anticipato, sono state previste dal Governo nel Decreto dell’8 agosto 2022, pubblicato in G.U. n. 232 del 04 ottobre 2022 e confermate dalla convocazione straordinaria della Conferenza Stato-Regioni dello scorso 2 agosto.

Quali sono dunque le novità che si prospettano all’orizzonte per il Fascicolo Sanitario Elettronico?

Le novità del 2023, verso il futuro

I pilastri che caratterizzeranno il Fascicolo Sanitario Elettronico del prossimo futuro sono interamente contenuti nel Decreto dei Ministeri della Salute, MeF e Innovazione tecnologica pubblicato quest’anno.

In sostanza il decreto individua i contenuti del FSE, i limiti di responsabilità e i compiti dei soggetti che concorrono alla sua implementazione, le garanzie e le misure di sicurezza da adottare nel trattamento dei dati personali dei pazienti, nonché le modalità e i livelli diversificati di accesso.

Nel Fascicolo dovranno essere contenuti i dati identificativi e amministrativi del cittadino, i referti e verbali di pronto soccorso, le lettere di dimissioni, il profilo sanitario sintetico, le prescrizioni specialistiche e farmaceutiche e altri documenti come le cartelle cliniche, le vaccinazioni e dati delle tessere per i portatori di impianto.

I pazienti potranno avere pieno controllo dei propri dati. Potranno consultare i dati clinici, accedere a prestazioni di telemedicina ed erogazione farmaci, prenotare prestazioni sanitarie. Ovviamente anche ai medici di medicina generale, pediatri e medici specialisti sarà consentito di consultare e analizzare i dati clinici degli assistiti per poter meglio sviluppare percorsi di diagnosi e cura, per la valutazione preventiva dell’appropriatezza delle cure, per il monitoraggio dell’aderenza alle cure del paziente.

Il Fascicolo sarà – stando a quanto viene promesso – uno strumento utile anche alle attività dei professionisti del settore come i farmacisti, gli infermieri e gli altri professionisti sanitari. Sarà, inoltre, di grande supporto alla ricerca e alla consultazione dei dati clinici degli assistiti da parte delle Direzioni Sanitarie Regionali, degli enti di ricerca e così via.

Infine, sembra che l’accesso al FSE sarà sempre escluso ai soggetti operanti in ambito sanitario che però non perseguono finalità di cura (ad esempio periti, compagnie di assicurazione, datori di lavoro, associazioni od organizzazioni scientifiche, etc.).

Insomma, la mole di dati che dovrà sostenere il nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico si preannuncia mastodontica.

JMed e FSE 2.0: un’integrazione perfetta

Per questo per un poliambulatorio e per ogni professionista operante nell’ambito della Sanità è ormai imprescindibile dotarsi di strumenti che possano favorire la transizione verso un mercato caratterizzato da una precipitosa corsa alla digitalizzazione, sempre più tecnologico e competitivo.

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Non solo: JMed è anche connesso con il territorio e, cosa più importante, con la rete di professionisti che vi operano. Ciò consente una condivisione rapida, snella e assolutamente sicura (a tal proposito vi rimandiamo al nostro approfondimento dedicato proprio alla privacy e gestione del consenso) dei dati clinici dei pazienti, in modo che questi possano avere un accesso più intuitivo e una conoscenza migliore dei percorsi di cura a loro disposizione.

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