15/09/2022

Fascicolo Sanitario Elettronico: le novità del PNRR

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (o FSE) rappresenta ormai la chiave di volta su cui è stata incardinata l’opera di digitalizzazione portata avanti dal nostro Paese sin dal 2012.

Dopo un periodo parco di sostanziali novità, la recente situazione sanitaria globale ha costretto il legislatore – e i governi che si sono avvicendati – a ripensare al futuro dell’intero Sistema Paese, riguardo alla tutela del bene Salute.

Un futuro che pare ovviamente esser sempre più legato all’innovazione tecnologica. Non è un caso, infatti, che proprio il mondo della sanità stia vivendo un profondo rinnovamento infrastrutturale, sostenuto soprattutto dall’ingente iniezione di investimenti previsti dal PNRR (di cui abbiamo già parlato).

Quest’ultimo, come sappiamo, prevede un rafforzamento dei pilastri fondamentali del settore, tra cui un miglioramento delle dotazioni tecnologiche su cui può contare il Servizio Sanitario Nazionale. Tra queste troviamo la telemedicina (le cui caratteristiche sono già state approfondite) ma, soprattutto, il Fascicolo Sanitario Elettronico. Recentemente proprio il FSE si è trovato protagonista di un intervento legislativo che mette sul piatto addirittura 1,38 miliardi di Euro e che punta a renderlo un punto di riferimento per l’intero Servizio Sanitario Nazionale.

Il “nuovo” Fascicolo Sanitario Elettronico potenziato

Come sappiamo, l’obiettivo principale del FSE è sempre stato quello di fornire una base informativa in grado di rendere il percorso assistenziale più agevole rispetto al passato. Inoltre snellisce il lavoro della macchina burocratica e amministrativa del Servizio Sanitario Nazionale, permettendo anche al cittadino di operare una migliore scelta dei percorsi di cura, oltre che di godere di un accesso più rapido agli stessi.

Prima dell’intervento legislativo dello scorso luglio, però, questo strumento tecnologico dall’immenso potenziale non è mai stato sfruttato appieno, anche a causa della sua frammentaria implementazione regionale e della mancanza di una omogeneità tecnica e infrastrutturale a livello nazionale.

Con i due Decreti che si sono succeduti – il primo a Maggio e il secondo a Luglio – il Fascicolo Sanitario Elettronico è stato finalmente riportato al centro della strategia di innovazione che punta verso il concetto di Sanità 4.0.

Le Linee Guida (Rif. normativo) tracciate lo scorso luglio hanno quindi dato ufficialmente il via libera al “potenziamento del Fascicolo Sanitario Elettronico”. Questo intervento, stando al documento interministerial, è legato al perseguimento (e al raggiungimento) di alcuni obiettivi ben definiti. Anzitutto dovrà avvenire la creazione di un FSE omogeneo sul territorio nazionale, caratterizzato da un’unica interfaccia utente e da un unico modello di erogazione dei servizi, che rappresenti  il solo punto d’accesso ai servizi sanitari.

In secondo luogo il FSE dovrà evolvere in uno strumento per la prevenzione, la diagnosi e la cura che consenta la condivisione dei dati clinici rilevanti tra professionisti e strutture sanitarie, pubbliche e private e che si integri con il territorio per garantire la continuità assistenziale e con le farmacie nella definizione del piano terapeutico.

Successivamente il FSE dovrà essere potenziato aumentando la qualità e quantità dei dati clinici presenti in modo tale che tali dati possano essere utilizzati per la diagnosi e cura personalizzata da parte dei professionisti sanitari.

Poi, dovrà essere perseguita la creazione di una base di conoscenza sullo stato di salute della popolazione, in grado di fornire supporto alle istituzioni sanitarie nella definizione e attuazione delle politiche di prevenzione, programmazione sanitaria e di governo.

Infine il FSE si porrà come punto di raccordo e di dialogo tra i percorsi di cura primari e quelli specialistici.

Il FSE 2.0: la chiave della Sanità 4.0?

Dunque, i già citati 1,38 miliardi di Euro consentiranno di godere finalmente di un vero Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0; un “punto unico ed esclusivo di accesso per i cittadini ai servizi del Sistema Sanitario Nazionale” e un concreto avvio verso quel concetto di “Sanità 4.0” che il PNRR vuole (o punta) a raggiungere entro il 2026.

L’adozione delle Linee Guida infatti mira ad accelerare il raggiungimento degli obiettivi indicati dal PNRR ponendo dei requisiti precisi per l’utilizzo dello stanziamento dei fondi: ovvero che l’85% dei medici di base sfruttino il Fascicolo entro il 2025 e che tutte le Regioni e Province Autonome adottino e utilizzino il Fascicolo entro il 2026, ovvero entro l’esaurimento dell’efficacia del PNRR.

Sembra un futuro remoto eppure, come abbiamo già visto, la scadenza è dietro l’angolo dato che le criticità da risolvere sono ancora molte, a partire dalla frammentazione territoriale all’interconnessione tra sanità pubblica e strutture private, sino alla gestione e alla protezione dei dati personali. La via, però, appare ormai tracciata. Riguardo, ad esempio, al dialogo tra pubblico e privato, alla condivisione delle informazioni, esiste già uno strumento ormai irrinunciabile per chiunque operi nel settore sanitario: il software gestionale medico.

JMed e la piena integrazione con il FSE

In un quadro fortemente orientato alla digitalizzazione e al rinnovamento, per un poliambulatorio risulta ormai imprescindibile dotarsi di strumenti che possano favorire quella transizione digitale e quell’ammodernamento infrastrutturale previsti dal PNRR. JMed, software gestionale per il poliambulatorio e i centri medici, si pone come un efficace e sicuro supporto per professionisti e personale amministrativo. JMed è infatti appositamente ideato e sviluppato per garantire una perfetta integrazione col Fascicolo Sanitario Elettronico e il Sistema Sanitario Nazionale, grazie al suo costante aggiornamento, la sua flessibilità e facilità d’utilizzo.

Inoltre, il nostro software gestionale medico gode di un elevato standard qualitativo in termini di interconnessione con la rete di professionisti presenti sul territorio permettendo una condivisione rapida, snella e soprattutto sicura dei dati clinici dei pazienti, in modo che questi possano avere un accesso più intuitivo e una conoscenza migliore dei percorsi di cura.

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