23/02/2022

Sistema Tessera Sanitaria: cambiano ancora le regole per il 2022

Sono ormai un paio d’anni che la disciplina per l’invio dei dati al Sistema Tessera Sanitaria continua a subire rimaneggiamenti e modifiche in corso d’opera, questi ultimi causati per buona parte dalla situazione sanitaria globale che stiamo tuttora vivendo. In questi anni, ogni singolo intervento emergenziale del MEF è sempre stato diretto a rivedere i termini per poter godere della detrazione Irpef del 19% riguardante le spese sanitarie e veterinarie. Non più tardi di tre mesi fa, in concomitanza con l’ultimo aggiornamento, vi avevamo dato conto proprio dei nuovi termini e per l’invio delle spese al Sistema Tessera Sanitaria relativi agli ultimi mesi del 2021 e alla disciplina per il 2022. Ora, con un nuovo intervento, il MEF è tornato sui propri passi, cassando quanto disposto per quest’anno e rimandandolo la nuova disciplina addirittura al 2023. Come è cambiata, quindi, la normativa?

Trasmissione spese al sistema Tessera Sanitaria, verso il 2023

Come abbiamo visto nel nostro precedente approfondimento, a gennaio del 2021 intervenne un Decreto del MEF teso principalmente a rinnovare i termini per la trasmissione delle spese al Sistema Tessera Sanitaria previsti da una legge risalente nel tempo (L. n. 326/2003). Le nuove disposizioni sono state disattese, principalmente a causa di problematiche tanto di natura tecnica quanto amministrativa le quali hanno reso necessari nuovi interventi correttivi da parte del Ministero.

Nel corso del 2021 il MEF ha dunque rimesso mano al seguente calendario, che fissava termini semestrali per l’invio delle spese:

  • 8 febbraio 2021, per le spese sostenute nell’anno 2020;
  • 31 luglio 2021, per le spese sostenute nel primo semestre dell’anno 2021 (come abbiamo già ricordato, passato poi alla nuova data: 30 settembre 2021);
  • 31 gennaio 2022, per le spese sostenute nel secondo semestre dell’anno 2021 (ovvero dal 1 luglio 2021 al 31 dicembre 2021).

Invece, per quanto riguarda la copertura dell’anno 2022, il Decreto aveva previsto nuovi punti di controllo, non più semestrali, bensì mensili e queste scadenze sembravano godere di una sorta di intoccabile certezza. Invece, con un nuovo ritocco intervenuto un paio di settimane fa, tale iter è stato spostato addirittura di un anno. Il MEF, insomma, ha traslato al 1 gennaio 2023 la disciplina che prevedeva l’invio mensile.

I nuovi termini per il 2022, cosa cambia

Per tutto il 2022, dunque, l’invio al Sistema TS per le spese sostenute, tornerà a ricalcare quanto già previsto nel 2021, ovvero continuerà ad essere effettuato a cadenza semestrale.

A statuire l’ennesima revisione della disciplina è il Decreto MEF del 2 febbraio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’8 febbraio 2022. Questo va a differire le scadenze previste dall’articolo 7 del decreto del 19 ottobre 2020. Ecco la nuova disciplina, in breve:

  • per le spese sostenute nel primo semestre 2022, la scadenza slitta al 30 settembre 2022;
  • per le spese sostenute nel secondo semestre 2022, la scadenza per l’invio passa al 31 gennaio 2023.
  • entro la fine del mese successivo alla data del documento fiscale, per le spese sostenute dal 1 gennaio 2023.

Dal 16 febbraio e fino al 15 marzo 2022, invece, il contribuente – sempre secondo il nuovo provvedimento del MEF, potrà esercitare l’opposizione all’inserimento dei dati delle spese sostenute nel corso del periodo d’imposta 2021.

Le informazioni da inserire nell’invio dei dati al Sistema TS

Ricordiamo invece che, a partire dal 2021, agli obblighi dei soggetti tenuti all’invio delle spese sostenute per l’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata da parte dell’Agenzia delle Entrate, si aggiungono anche nuove voci di cui tenere conto e da inserire nella comunicazione al Sistema Tessera Sanitaria. In particolare, si tratta delle seguenti informazioni:

  • Tipologia di documento fiscale emesso (fattura, ricevuta, documento commerciale, etc);
  • Aliquota IVA o la natura IVA dell’operazione;
  • L’opposizione da parte del cittadino alla messa a disposizione dei dati all’Agenzia delle entrate per la dichiarazione dei redditi precompilata.
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