11/09/2018

Ricetta elettronica, compilazione e validità

La ricetta elettronica, disciplinata dall’art. 50 della legge 326/2003, rappresenta il terzo pilastro del progetto di digitalizzazione della sanità pubblica. La sua attuazione va ad affiancarsi al fascicolo sanitario elettronico e alla telemedicina, argomenti trattati in precedenza nella nostra pagina (clicca sui link per approfondire).

La ricetta elettronica o dematerializzata, dopo una fase di sperimentazione a livello regionale che si è conclusa nel 2016, sta gradualmente sostituendo le ricette cartacee per la prescrizione di farmaci ed esami in regime di convezione con il Sistema Sanitario Nazionale (SSN).

Come funziona la ricetta elettronica?

La ricetta elettronica viene redatta e rilasciata dal medico di base che, collegato al Sistema di Accoglienza Centrale (SAC) del SSN, attribuisce il Numero di Ricetta Elettronica (NRE) alla prescrizione. I dati del paziente vengono verificati in tempo reale dal SAC che fornisce al medico la convalida della richiesta, segnala l’esistenza o meno del diritto dell’assistito alle esenzioni per reddito, l’esistenza del farmaco da erogare (grazie all’interconnessione con la banca dati del prontuario AIFA) e l’esistenza della prestazione specialistica sulla base dei nomenclatori tariffari e dei cataloghi forniti da ogni singola regione.

La digitalizzazione della ricetta rappresenta quindi un’importante novità, sia nel rapporto tra medico e paziente che nell’organizzazione e conseguente razionalizzazione del Sistema Sanitario Nazionale.

Cos’è l’NRE?

Il Numero di Ricetta Elettronica (NRE) sostituisce il vecchio codice a barre della ricetta cartacea ed è il numero identificativo della ricetta che viene verificata nella sua interezza e convalidata in tempo reale dal SAC. Il numero è composto da un codice, che identifica la regione o la provincia, e da un numero progressivo. Ogni NRE è utilizzato solamente una volta a livello nazionale ed è quindi univoco. L’NRE viene comunicato dal paziente in sede di prenotazione della prestazione o in farmacia per il ritiro dei farmaci prescritti.

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Che novità comporta la ricetta elettronica?

L’adozione della ricetta elettronica a livello nazionale rappresenta un importante passo in avanti per la razionalizzazione della spesa sanitaria e il suo monitoraggio, oltre a favorire un considerevole snellimento dei processi di prescrizione dei farmaci e prenotazione delle prestazioni erogate dal SSN. Inoltre in caso di prescrizione di farmaci, la nuova ricetta non sarà più valida esclusivamente a livello regionale, ma potrà essere utilizzata in ogni farmacia presente sul territorio nazionale. La convalida in tempo reale e la sincronizzazione con il prontuario AIFA permette ai medici di prescrivere solo farmaci in produzione e reperibili a livello nazionale. Inoltre, essendo il NRE un codice univoco sarà impossibile la contraffazione delle ricette.

Con la piena implementazione della ricetta elettronica, la novità più importante è sicuramente il suo inserimento automatico nel Fascicolo Sanitario Elettronico del paziente (FSE), in modo che sia il paziente stesso sia il medico di base possano ricostruire con facilità ed immediatezza lo storico dei farmaci prescritti e somministrati durante gli anni.

Qual è il livello di diffusione in Italia?

Ad oggi tutte le regioni italiane hanno adottato la ricetta elettronica e i numeri mostrano una diffusione maggiore rispetto all’utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico. La Campania, pur essendo ancora molto in ritardo nella compilazione del FSE, si dimostra al primo posto per la percentuale di ricette elettroniche emesse. Stesso discorso per Sicilia, Molise, Veneto e Provincia Autonoma di Trento, che vantano il 90% di ricette emesse digitalmente (come richiesto dalla legge). Valle d’Aosta, Liguria, Lazio, Piemonte e Basilicata si attestano intorno all’80-85%, seguono Sardegna, Marche e Abruzzo al 75-80%, mentre le rimanenti regioni restano per ora intorno al 65%. Maglia nera nella dematerializzazione delle ricette spetta alla Provincia Autonoma di Bolzano con solo il 40% di ricette elettroniche emesse (Fonte: Agenda Digitale).

 

 

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